Joseph Bonis Siffrein dal 1852 al 1857
Bonis, di origine francese ma subito dopo l’arrivo castagnetanizzato in “Bonisse”, giunse da Follonica, ospite di don Luigi Maggi, pievano della cittadina maremmana dal 1841 ma castagnetano da sempre, anzi uno dei fondatori e dei sostenitori della Filarmonica (ved. “Maggi”). Fin dall’inizio impostò un razionale programma di scuola musicale, anche se qualche volta costretto a sospendere le prove perché incapace di reprimere le intemperanze di alcuni bandisti. L’aspetto più strano ed eroico della sua presenza è che il Bonis non percepiva nessuna retribuzione e, forse proprio per questo, il 15 maggio 1853, il consiglio della Filarmonica gli donò “un berretto e gli ornamenti per le pubbliche sortite, ed un altro oggetto prezioso da lire 100”. Ma vivere, anche a quei tempi in cui la parola “inflazione” era priva di significato economico, era costoso, specialmente dopo che, il 7 giugno 1856, il vedovo Bonis sposò Elisa Maggi, nipote di don Luigi, oltretutto assai più giovane di lui. Così, l’ anno successivo, il maestro, che già aveva preso delle “ferie” per problemi di vista, rassegnò le dimissioni per “motivi di salute”. E’ però probabile che le dimissioni fossero collegate alla mancanza di retribuzione. Infatti lo troviamo, due anni dopo, maestro a Suvereto, dove rimase fino al 1865, soddisfatto e pimpante, anche se con il cognome ulteriormente strapazzato in Bonissa, ma, a differenza di Castagneto, regolarmente retribuito. Dopo di ciò, forse sopraffatto da reali problemi di vista, di lui non si seppe più nulla. Comunque la prima banda di Castagneto fu una sua creazione.