Il flicorno

Il flicorno

Il flicorno

Il flicorno si estende fino alla tuba, anche se, per esigenze di registrazione e di  evidenziazione,  è qui  preferibile tenere flicorni e basso-tuba separati. Fin dal suo sorgere, intorno al 1825, il flicorno divenne uno strumento importantissimo della banda, anche in quelle di piccolo organico, perché il suo timbro, ricco di sfumature, si amalgama bene con tutti gli altri strumenti. Il gruppo più alto, in chiave di violino,  comprende i flicorni fino al tenore. Il secondo, in chiave di basso, si estende dal baritono al contrabbasso e potrebbe, come accennato,  continuare e comprendere anche la tuba. Naturalmente ce ne sono alcuni predominanti, e quindi più diffusi: tra gli alti il flicorno contralto, noto anche come genis (e in una versione in mi bemolle anche clavicorno); tra i bassi, il basso-grave, chiamato bombardino. Dire che due suonatori, ad esempio Assuero Fontanelli e Barlaam Marchi, suonavano lo stesso strumento, il flicorno, non è cosa sballata, anche se il primo eccelleva come flicorno acuto, quasi una cornetta, ed il secondo come flicorno basso, che, sulla scala musicale, è lontano quasi un abisso.

Ovviamente il frazionamento di presentazione tra i  vari livelli può portare a qualche inesattezza, peraltro comprensibile. Proviamo comunque a distinguere i vari tipi di flicorni e i relativi suonatori:

Flicorno acuto

(flicornino, o flicorno soprano)

Plasildo Tavernelli (1848/), Assuero Fontanelli (1851/1926), Giuseppe Marchionni (1910/1991), Dilvo Fontanelli (1915/viv.), Arturo Pantani (1916/89), Silio Fontanelli “il Mozzo” (1920/2001), Ilvo Maggi (1920/viv.),  Bruno Merlini “Sciabolino” (1921/1999), Enio Cecchetti (1921/2000),  Roberto Corallini (1947/viv.).

Flicorno contralto (genis)

Pietro Fabbri (1833/1898), Pietro Ciaccheri “Baiacchino” (1842/1875), Gateano Teofilo Romagnoli (1845/), (clavicorno), Guido Pasquinucci “Beccariello” (1846/1927), Pietro Favilli “il Tasso” (1854/), Antonio Morganti “Arte e Moda” (1889/1979), Pietro Cantini “Lo Zoppo” (1890/1972), Dino Cailli (1894/1977), Giuseppe Frolli (1896/), Filippo Donatucci “Pippo Testalunga” (1896/), Modesto Saggini (1897/), Giuseppe Bellasorte (1905/), Giuseppe Aquilini (1908/1997), Mario Acerbi “l’Arabino” (1908/1986), Pietro Morganti “Palloncino” (1908/1981). Paolino Scarpettini (1909/2000), Aldo Maggi (1912/1988), Roberto Niccolai (1916/1970), Giovanni Bussotti (1921/viv.), Mario Batistoni (1926/), Benito Zangarelli (1935/viv.),  Alberto Albertini (1946/viv), Carlo Spagnoli (1947/viv.), Piero Favilli (1947/viv.) Gianfranco Piccioni (1951/viv.), Fabrizio Maestrini (1953/viv.), Pietro Paolo Dore (1960/viv.), Fabrizio Mannari (1963/viv.), Roberto Dolfi (1964/viv.), Piero Callaioli (1965/viv.).

Flicorno tenore

Duilio Bezzini “il Gallori” (1892/1943), Tosello Carnesecchi (1896/1933), Alessio Pioli “il Fante” (1897/1966), Poliuto Marchi “Ponchielli” (1902/1972), Otello Reami (1903/1975), Renzo Frediani (1923/1999), Renzo Balestri (1929/1983), Oseo  Ulivieri (1930/viv.), Piero Favilli (1947/viv.).

Flicorno baritono

Guido Pasquinucci “Beccariello” (1846/1927), Felice Manciulli (1851/).

Flicorno basso (bombardino)

Marco Bianchi (1828/1902), Giuseppe Ciabatti (1834/), Benedetto Giacomelli “Miglionaro” (1847/1913), Lorenzo Domenichini “lo Stallone” (1846/1916), Vincenzo Marchi “Bodda” (1848/1916),  Eugenio Casabianca (1850/1924), Pietro Valeriani (1855/), Angiolo Gragnani (1861/1979), Barlaam Marchi (1872/1964), Alfredo Marchi “Bodda” (1877/1953), Cesare Maggi (1881/1970), Matteo Innocenti (1884/1953), Giosaffatte Lunardi “Giusa” (1888/1984), Angiolo Lucchesi (1893/1969), Filippo Donatucci “Pippo Testalunga” (1896/), Otello Marchi “Otello di Barlame” (1897/1987), Raffaello Cecchini (1902/), Gino Merlini (1908/1981),  Ercole Bussotti (1909/), Rino Prioreschi (1919/1981), Oseo Ulivieri (1930/viv.), Enrico Bezzini (1942/viv.), Nedo Grillandini (1944/viv.), Loano Panieri (1946/viv.).

Flicorno contrabbasso o basso grave (bombardone)

Cesare Carli (1827/), Domenico Pantani (1832/), Leopoldo Boscaglia (1838/1906), Giuseppe Romagnoli (1839/1888), Giovanni Vanni (1854/1911), Giuseppe Casabianca (1844/1911), Giuseppe Rosi (1846/), Pietro Fusari (1847/1915), Pietro Giubbilini (nr), Evogedro Parlanti (1854/1885), Bartolomeo Bottai (1860/), Barlaam Marchi (1872/1964), Luigi Innocenti “Pimpì” (1889/1969), Silvestrino Spagnoli “Zucchetta” (1890/1960), Antonio Petri (nr), Tommaso Vallini (1891/1975),  Amaddio Barlettani “Canarino” (1901/1994), Alessio Bussotti “Bussottone” (1903/1979), Galileo Bertolli (nr), Giuseppe Valori (1905/), Lorenzo Spagnoli (1905/), Ario Rossi “Ario della Fontaccia” “1906/1998), Gino Camerini (1908/),  Unisse Porciani (1908/98), Giuseppe Guidoni (1920/2000), Oseo Ulivieri (1930/viv.), Agostino Badalassi (1935/viv.), Carlo Spagnoli (1947/viv.), Nevio Salvadori (1947/viv.), Giampiero Franchi (1947/viv.)

Flicorno (non specificato)

Pietro Lippini  di Martino (1834/1852), Antonio Casabianca (1839/1907), Ilio Innocenti (1849/), Pietro Lippini  di Giovanni (1851/1917), Marino Carnesecchi (1890/1929). Giovanni Picchiotti (1836/1884)

Un elemento definito indispensabile fu Giovanni Picchiotti, muratore, che, lavorando a Bolgheri, tutte le sere di prove, si recava a Castagneto e, dopo la prova, tornava a Bolgheri. Col passare del tempo divenne alcolizzato, finche, espulso dalla banda, morì giovane.

Un famoso suonatore di flicorno, primo flicorno acuto della banda, del passato fu Assuero Fontanelli, oltretutto segretario della Filarmonica e, per altri versi,  poeta e personaggio particolarissimo di paese. Altro bandista di spicco fu Pietro Fabbri, suonatore di genis, insieme a Guido Pasquinucci “Beccariello”.

Tra i flicorni tenori, spiccano Duilio Bezzini, “il Gallori”, Tosello Carnesecchi, grande solista, e Renzo Frediani, che fu anche presidente della Filarmonica.

Il gruppo più folto di personaggi di spicco fu quello dei “bombardini”. Qui troviamo Lorenzo Domenichini, a lungo segretario della Filarmonica, consigliere e capobanda; Vincenzo Marchi, il primo “Bodda”, sempre restìo a suonare in chiesa; il nipote Barlaam Marchi, straordinario appassionato di musica, tanto da chiamare i figli con nomi di personaggi di opere liriche (Otello, Ione, Iris, Poliuto, Desdemona, Ernani, Norma); il figlio di Barlaam, Otello, fra l’altro restauratore di strumenti, che in occasione di una lunga trasferta fece tornare indietro il pullman perché si era dimenticato la dentiera in un cassetto dell’officina; e ancora Cesare Maggi, che allevò tra i suonatori di vari strumenti i figli, i nipoti e i bisnipoti.

Tra i flicorni bassi compare Giovanni Vanni,  mangiapreti dichiarato, sempre in contrasto, in una filarmonica  essenzialmente a base clericale, con qualcuno e mai disponibile per andare a suonare in chiesa e nelle processioni,; però indispensabile nel suo ruol, specialmente nelle serate di ballo; e ancora Bartolomeo Bottai, originale e validissimo solista, oltreché consigliere della stessa Filarmonica.

Tra i due omonimi,  entrambi Pietro Lippini, di cui non si è trovato il tipo di flicorno adottato, il primo morì, diciottenne,  poco dopo la costituzione della banda; il secondo fu invece un validissimo riparatore di strumenti.