La tromba

La tromba

Si tratta di uno degli strumenti più antichi, conosciuto e utilizzato dai popoli primitivi e dall’umanità intera dalle origini ad oggi. Chiamata dai Romani tuba, è il più antico e il più nobile degli ottoni, perché utilizzata in guerra e in pace, per festeggiare e per commemorare.  Un tempo era costituita da un lunghissimo tubo ed era quindi ingombrante (vedere i “trombi” in esercizio a Castagneto durante le antiche feste). Perciò si ripiegò su se stesso il tubo in modo da renderlo più maneggevole. Quando la tromba fu dotata di pistoni, si ottenne una gamma molto ampia di suoni.  Col suo fascino insostituibile, la tromba fu uno dei primi strumenti della neonata filarmonica castagnetana, ed anche in seguito fu, dopo il clarinetto, lo strumento più diffuso fino ai giorni d’oggi. Non serve qui distinguere tra la cornetta, che presenta il tubo conico, e la tromba, in genere a tubo cilindrico; né tra le trombe acute e  gravi.

I trombettisti castagnetani delle varie epoche vengono presentati tutti insieme, trombe e cornette, specificate soltanto in ordine cronologico di apparizione sul proscenio:

Giovanni Boscaglia (1818/1893), Alessandro Scalzini (1829/), Eugenio Marradi (1830/), Alessio Fazzini (1831/1907), Carlo Fonio (1832/), Domenico Pantani (1832/), Giovacchino Maestrini (1843/1933), Lorenzo Domenichini, “lo Stallone”, (1846/1916), Natale Maggi (1849/1929), Francesco Scateni, “Scatena”, (1850/1892), Giusto Nannini (1855/), Guido Chelli (1856/), Arcangelo Romagnoli (1866/1952), Orlando Fontanelli (1876/1953), Arturo Fontanelli (1887/1950), Ersilio Viti (1888/1958), Guido Bernardi (1905/1980), Filippo Morganti (1905/1993), David Lucchesi (1905/1971), Mario Lunardi (1905/2000),  Aldo Maggi (1912/1988), Ente Martinelli (1914/1986), Cristoforo Marchi (1914/viv.), Valdo Viti (1915/1991), Leo Bezzini (1915/1977), Rino Granchi (1916/), Ilvo Maggi (1920/viv.), Silio Fontanelli “il Mozzo” 1920/2000), Franco Batistoni (1921/viv.), Aldo Barsotti (1922/viv.), Renzo Frediani (1923/1999), Ivo Moscardini (1923/), Alando Cantini (1925/viv.), Livio Socci (1929/viv.), Divo Paperini (1929/viv.), Ivo Porciani (1930/1980), Enzo Tamburini (1930/viv), Bruno Bussotti (1932/viv.), Giampiero Ambrogi (1937/viv.), Giampiero Balestri (1947/viv.), Lorenzo Viti (1947/viv.), Roberto Corallini (1947/viv.), Roberto Bocelli (1948/viv.), Mario Simi (1950/viv.), Gino Scateni (1959/viv.), Fabrizio Rossi (1959/viv.), Pietro Paolo Dore (1960/viv.), Piero Grillandini (1962/viv.), Nicola Locondro (1969/viv.), Orlando Barsotti (1970/viv.), Alessandro Callaioli (1970/viv.), Ivano Serni (1971/viv.), Riccardo Forte (1972/viv.), Roberto Amore (1973/viv.),  Andrea Lunghi (1973/viv.), Lorenzo Bocci (1975/viv.), Simone Bocci (1976/viv.), Federico Piccioni (1978/viv.), Claudio Nesti (1981/viv.), Roberto Bocci (1983/viv.), Salvatore Lo Monaco (1983/viv.), Luca Carducci (1990/viv)

Tra i trombettisti, la citazione d’obbligo riguarda:

Lorenzo Domenichini, detto “lo Stallone” perché aveva avuto 16 figli senza che gliene fosse vissuto uno solo, e chiamato pure  “lo Sparviero” per la capacità di accaparrarsi preselle, sia con il gioco delle carte che con prestiti rasentanti l’usura, oltre ad essere tromba e flicorno basso nella banda, fu vicecapobanda e, a lungo, segretario della Filarmonica stessa. Nel 1895 dette le dimissioni da qualsiasi ruolo perché affetto da ipermetropìa.

A Giusto Nannini era demandato il compito di suonare il silenzio durante le commemorazioni ufficiali, ma la sua carriera fu interrotta da morte prematura.

Arcangelo Romagnoli, rinomato come falegname, fu conosciuto da tutti come “la migliore tromba di Castagneto” di ogni epoca (anche se  chi lo diceva non aveva forse conosciuto gli altri),.

Arturo Fontanelli, suonatore di cornetta acuta, o piston, si formò nella banda di Castagneto, contribuì poi alla nascita e alla prosperità di quella del Bambolo, e suonò spesso anche a San Vincenzo, all’epoca del maestro Ugo Pistolesi.

Ersilio Viti,  capobanda, fu una delle migliori trombe, imitato, tra i figli, dal solo Valdo.

Cristoforo Marchi suonò anch’egli  a Castagneto, al Bambolo e a San Vincenzo. Inoltre fu a capo di un paio di orchestrine.

Silio Fontanelli, “il Mozzo”, soprannome ereditato dal nonno, oltreché suonatore di tromba, si esibì pure nel flicorno acuto e, all’occorrenza, nella grancassa e nei piatti.

Orlando Barsotti, diplomato all’Istituto Mascagni, oltre ad insegnare educazione musicale nella scuola media di San Vincenzo, fa abitualmente  parte di orchestre sinfoniche a livello regionale.

Lorenzo Bocci, anch’egli diplomato presso lo stesso istituto.

Roberto Bocelli,  suonatore dallo squillo disinvolto.

Pietro Paolo Dore è stato presidente della Filarmonica dal 1991 al 1994.